2007/04/07

> Iritzia: Piero Sansonetti > LA CAMPAGNE ANTI-GAY DELL'AVVENIRE

  • Le campagne anti-gay dell'Avvenire
  • Megachip, 2007-04-07 # Piero Sansonetti · Liberazione

Un ragazzo di sedici anni si è suicidato perché i compagni di scuola lo prendevano in giro e gli dicevano che era gay. E' successo a Torino. La scuola frequentata da questo ragazzo è l'istituto tecnico "Sommelier", che è considerata una delle più prestigiose scuole di Torino. Non è frequentata dai bulli di borgata, ma dai figli della borghesia.

Il ragazzo che si è suicidato invece non era borghese, i suoi genitori erano separati, lui viveva con la madre, che è filippina, immigrata, e fa la cameriera. Non conosciamo il suo nome, poniamo che si chiamasse Marco. Era bravo a scuola, e forse anche questo lo rendeva diverso agli occhi dei suoi compagni.


Adesso fermiamoci un attimo a riflettere, il più serenamente possibile, su questa morte. Senza voler dare la colpa a nessuno, anche perché tutti sappiamo benissimo che il suicidio di un adolescente non è un fatto rarissimo, che è molto difficile definirne le origini e le ragioni, che quasi sempre è legato a episodi di depressione, magari poco evidenti, o forse solo ad una valutazione pessimista e negativa sul valore della vita, cioè - diciamo così - a fattori "filosofici" molto alti e indecifrabili.


Però ci sono due elementi che hanno avuto un peso, evidentemente, in questa vicenda, dai quali è possibile trarre alcuni suggerimenti. Uno di questi elementi è il "fattore-scuola", l'altro elemento è il "fattore omosessualità".


Fattore scuola: la mamma di Marco più di un anno fa era andata a parlare coi responsabili della scuola e aveva segnalato la situazione difficile nella quale si trovava il suo ragazzo, per via del comportamento aggressivo, persecutorio dei suoi compagni. Se la scuola non riesce a impedire una situazione così, non è capace di intervenire, di spiegare, di educare, di prevenire, non è una buona scuola. E forse non lo è anche perché ormai da molti decenni è stata lasciata all'abbandono, ha perso le sue finalità, la spinta propulsiva di qualche decennio fa, e forse è tornata la scuola di quella "professoressa" della quale parlava Don Milani, che serve a selezionare, a discriminare, non a unire le generazioni e a distribuire equamente il sapere e le conoscenze.


Fattore omosessualità: Marco era gay? E' una domanda che non sta in piedi, Marco aveva 16 anni, viveva quella fase del sesso assai aperta, di transizione, di curiosità, che è l'adolescenza. E' il momento nel quale si definisce la propria sessualità, si stabilizzano i gusti. Il problema non è se marco fosse o no gay, è piuttosto come Marco vivesse questa eventualità. Che evidentemente considerava una sciagura, forse una condanna, una tragedia. Perché? Per due ragioni. La prima è che in Italia è difficile vivere bene la propria vita se si è gay, perché c'è un insieme di leggi, norme, abitudini e pregiudizi che non ti rendono facili le cose. La seconda ragione è che è in atto una campagna, guidata dal Vaticano, di demonizzazione e di persecuzione verso i gay e le lesbiche, che ha condizionato fortemente l'opinione pubblica, l'ha spinta indietro di decenni. Giusto l'altro ieri su un giornale serio come Avvenire , uno studioso prestigiosissimo come Carlo Cardia, (criticando i DiCo) scriveva (per dimostrare l'assurdità delle unioni civili) testualmente queste frasi: « Ai giovani la legge direbbe di essere indifferente alla forma che assumono le relazioni umane fondamentali...ai giovani la legge direbbe che eterosessualità e omosessualità sono la stessa cosa... che la famiglia non interessa più la collettività, che lo Stato le pone sullo stesso piano, che ciascuno può comportarsi come crede... ». Ai giovani del Sommelier di Torino, purtroppo, nessuno ha detto queste cose (che Cardia giudica orride e incivili), perciò quei ragazzi non hanno capito che siamo tutti uguali, che abbiamo gli stessi diritti, la stessa dignità. Non lo capivano neanche i razzisti bianchi americani, nell'ottocento (e dopo). Qualcuno di loro, in polemica con Lincoln e gli abolizionisti, avrebbe potuto scrivere: « Ai giovani la legge direbbe di essere indifferente alla forma che assumono le relazioni tra padrone e schiavo...ai giovani la legge direbbe che bianchi e negri sono la stessa cosa, che i diritti dei bianchi non interessano più la collettività, che lo stato pone sullo stesso piano la razze, che ciascuno, anche i negri, possono comportarsi come credono... ». L'omofobia che oggi pervade parti del clero e della borghesia assomiglia come una goccia d'acqua al razzismo dei padri del Ku Klux Klan.

> Berria: Politika > FRANCIA: LE PEN RECOMIENDA A LAS MUJERES LA MASTURBACION COMO ANTICONCEPTIVO

  • Le Pen recomienda a las mujeres la masturbación como anticonceptivo
  • Ocho de los 12 candidatos al Elíseo presentan sus propuestas para la mujer en un debate en el Instituto de Ciencias Políticas de París
  • El País, 2007-04-07 # Agencias · Paris

Contra los embarazos indeseados, la masturbación. Éste es el peregrino consejo que dio a las mujeres el candidato ultraderechista a la Presidencia francesa Jean-Marie Le Pen, que participó en un debate en el Instituto de Ciencias Políticas de París, donde fue abucheado por los jóvenes. Allí estaban ocho de los 12 candidatos al Elíseo, incluido el veterano líder del Frente Nacional y los tres favoritos en los sondeos, para presentar sus propuestas sobre la mujer y responder a las preguntas de un público compuesto mayoritariamente por mujeres.


A 15 días de la primera ronda de los comicios presidenciales en Francia, la situación de la mujer despunta en la pugna por el Elíseo. Las mujeres suponen el 53% del electorado y un tercio de los candidatos a la jefatura del Estado son mujeres, incluida la primera con posibilidades reales de ganar, la socialista Ségolène Royal. Organizado la noche del pasado jueves por la revista Elle con el título Lo que quieren las mujeres, el debate en el que los candidatos se sucedieron en el podio, sin cruzarse, mostró un acuerdo en general sobre la necesidad de una ley contra la violencia de género y medidas contra las empresas que discriminan a sus asalariadas.


Royal, que suele atribuir los interrogantes sobre su competencia a arranques de machismo (unas 3.200 personas ya han firmado en internet una petición contra el "desprecio misógino" supuestamente dirigido contra ella), llamó a los franceses a ser "audaces" en estos comicios: "Ha llegado la hora de las mujeres". "Cuando la causa de las mujeres progresa, también progresa la de los hombres", argumentó. El candidato conservador, Nicolas Sarkozy, que la había precedido en el podio, defendió que las mujeres puedan escoger libremente si trabajan o no fuera del hogar y prometió crear en cinco años un derecho a alguna forma de guardería infantil que podrá exigirse en los tribunales, así como sanciones a las empresas que discriminen a la mujer.


El ultraderechista llama imbécil al público
"La discriminación racial es penal, la sexual también debe serlo", sentenció. Royal reafirmó que su primera medida sería una ley marco contra la violencia de género a imagen y semejanza de la española y que crearía un "servicio público de la pequeña infancia", una idea tachada de "irreal y falaz" por el candidato centrista, François Bayrou, quien prefiere propuestas más "selectivas y flexibles". Bayrou, tercero en los sondeos, aprovechó la ocasión para reclamar de nuevo un debate sólo con Sarkozy y Royal antes de la primera ronda electoral del día 22.


El último aspirante en responder a las preguntas del público fue Le Pen y, cuando subió a la tarima, el ambiente se tensó hasta el punto que su discurso era constantemente interrumpido por los abucheos de los estudiantes, que le gritaban "racista" y "fascista". El ultraderechista espetó al público: "¡Gracias, si este es el tipo de razonamiento que se enseña en el Instituto de Estudios Políticos!"


Sin inmutarse, el veterano líder del Frente Nacional dijo que era "más difícil ir a Ciencias Políticas que a las barriadas", se opuso a la distribución de preservativos en los institutos de secundaria, aconsejó la masturbación a las mujeres para evitar los embarazos no deseados y excluyó la paridad hombre-mujer en su Gobierno si fuera elegido. Le Pen, que en las últimas elecciones sorprendió al pasar a la segunda vuelta y disputar la presidencia a Chirac, llamó "imbéciles" a los estudiantes que le abucheaban, de quienes dijo que tienen menos educación e inteligencia que los jóvenes que provocaron la revuelta de las banlieu (barriadas periféricas de París) en 2005.

> Berria: Gay Pride > COMUNIDAD DE MADRID: EL 30 DE JUNIO SE CELEBRARA LA I EDICION DE "10 KILOMETROS DE ORGULLO" EN MADRID

  • Madrid acogerá la I edición de la carrera "10 kilómetros de orgullo" gay el próximo 30 de junio
  • Discapnet, 2007-04-07 # Servimedia · Madrid

Madrid acogerá el próximo 30 de junio la primera edición de la carrera "10 Kilómetros de Orgullo" gay, a fin de crear un vinculo en la sociedad, a través del deporte, de las distintas orientaciones sexuales.


Esta carrera, que se enmarcará dentro de las celebraciones de la Semana del Orgullo Gay en Madrid, saldrá de la Plaza de España y finalizará en el lago de la Casa de Campo de Madrid.


"Este evento pretende ser un vínculo de unión y entendimiento de la sociedad a través del deporte", según Miguel Pascual, director deportivo de "10 Kilómetros de Orgullo".


A esta convocatoria se sumarán corredores extranjeros, dado que este año Madrid será sede de la "Europride" -celebración paneuropea del Orgullo Gay-, "lo que generará una importante cantidad de visitantes europeos en Madrid durante esa semana".


Esta iniciativa cuenta con el apoyo del Ayuntamiento de Madrid y del Colectivo de Lesbianas, Gays, Transexuales y Bisexuales de Madrid (COGAM).

> Berria: Anglikanismoa > EL MOVIMIENTO GAY EVANGELICO ESPAÑOL CRITICA QUE SE LE HAYA EXCLUIDO DEL VII CONGRESO EVANGELICO

  • El Movimiento Gay Evangélico Español critica que se le ha "excluido" del VII Congreso Evangélico
  • Discapnet, 2007-04-07 # Servimedia · Madrid

El Movimiento Gay Evangélico Español criticó hoy haber sido "excluido" del VII Congreso Evangélico Español, organizado por la Federación de Entidades Religiosas Evangélicas de España (Ferede).


En un comunicado, Andrés de la Portilla, perteneciente a este movimiento, aseguró que en su organización "se reconocen como cristianos protestantes fieles a los principios de la Reforma, de sus declaraciones y confesiones de fe".


Además, se mostró sorprendido de que Ferede "haya elegido el Jueves Santo, día del amor fraterno", para comunicarles que son excluidos, "con la excusa" de siempre de que no forman parte de la federación.


"Puestos en contacto con José María Baena, presidente de la Ferede, nos aclara que la verdadera causa por la que somos excluidos del congreso es porque no nos atenemos a la declaración de su fe, la auténtica guardiana de la purezas doctrinales evangélicas fundamentalistas, a la que ya se conoce como conferencia episcopal del protestantismo español", añadió.


Además, alegan que "se le escapa a Baena el hecho de que la circunstancia accidental, que no esencial, de ser gay, no se recoge ni figura en ninguno de los textos magisteriales, ni en los patriarcales apostólicos, ni en los textos del Nuevo Testamento, excepto los discutidos y homófobos textos de Pablo, no referidos en ningún caso a las relaciones de amor homosexuales. Tampoco figura en los evangelios de Jesús, ni en sus enseñanzas, ni en sus hechos vivos", continuó.


Finalmente, concluyeron que "esta marginación injusta y anticristiana" contra ellos se deriva de lo que denominan como "teología de Judas, la teología del viernes santo, que condena a Jesús a la cruz".

> Berria: Gay Pride > EL CONSEJO DE EUROPA CONDENA LAS PROHIBICIONES DE LAS MARCHAS DEL ORGULLO GAY

  • Consejo de Europa condena las prohibiciones a las Marchas del Orgullo Gay
  • Sentido G, 2007-04-07


El Consejo de Europa aprobó la semana pasada una resolución condenando los obstáculos creados por algunas autoridades de diversos países europeos con el fin de dificultar o prohibir la realización de las Marchas del Orgullo Gay.


El próximo paso es la ratificación de moción por la Corte Europea para condenar a Letonia, Moldavia, Polonia, Rumania y Rusia que han violado los derechos de la libertad de expresión de las personas gltb al intentar que los homosexuales se reúnan para celebrar la marcha del Orgullo Gay.


El Consejo de Europa es la más antigua institución del viejo continente, creado en 1949 (antes que la propia Comunidad Europea) y funciona como un promotor de los Derechos Humanos, la Democracia y la Identidad Cultural Europea, aportando soluciones para los problemas sociales de Europa a ser seguidos por los Gobiernos que la integran.

> Iritzia: EL TIEMPO (Colombia) > CAMBIOS EN TIERRA DEL MERO MACHO

  • Cambios en tierra del mero macho
  • El Tiempo [Colombia], 2007-04-07

Ante la oleada reciente de debates en América Latina sobre aborto y derechos homosexuales, se podría pensar que México es una tierra donde estas semillas tardarían mucho tiempo en germinar. Sin embargo, rompiendo con el estereotipo de nación machista y conservadora, los manitos recientemente legalizaron las uniones gays y ahora enfrentan este mes un duro debate sobre la interrupción del embarazo.


Los argumentos a favor y en contra de estas medidas son similares a los esgrimidos en el resto de países latinoamericanos. En el caso del aborto, un estudio de la Universidad Autónoma de México calcula en un millón al año el número de abortos clandestinos en México. En el caso del Distrito Federal, esta práctica es la tercera causa de mortalidad en las mujeres, según los diputados que promueven la iniciativa. Por su parte, la Iglesia Católica y el PAN, partido gobernante de orientación conservadora, lideran una fuerte oposición con soporte en la mayoría católica mexicana.


De otro lado, los homosexuales mexicanos han aprovechado la vigencia de los derechos gays en el Continente para denunciar los altos niveles de discriminación, agresiones y crímenes de odio contra su población. En enero pasado, la Ciudad de México y el estado de Coahuila se unieron a Buenos Aires y Rio Grande do Sul como las localidades latinoamericanas pioneras en la legalización de las uniones homosexuales.


La sociedad mexicana también está dando muestras de mayor tolerancia. Hace unos meses, Cristian Chávez, cantante del grupo RBD, con gran éxito dentro de los jóvenes, abiertamente aceptó su orientación sexual. No obstante, estas tendencias son el reflejo de la división entre una actitud tolerante y liberal del Distrito Federal, gobernado por la izquierda, y una posición más conservadora de las ciudades medianas y el resto del país. Así, mientras el concejo de la capital mexicana aprueba con sus mayorías estas legislaciones de avanzada, los apoyos en el Congreso Nacional no están tan definidos a favor de la legalización del aborto.


Por ahora, los mexicanos están experimentando dos fuerzas liberales en distintos niveles. Mientras el presidente conservador Felipe Calderón ha anunciado una serie de medidas para combatir los monopolios y carteles económicos así como para reformar el sistema judicial, en el ámbito social la izquierda legisla en materia de aborto, derechos sexuales y uniones gais. Interesantes vientos de cambio que soplan en la tierra del mero macho y cuyo efecto aún está por verse.

> Berria: Erasoak > ITALIA: AGRESION HOMOFOBA A LA LIBRERIA BABELE DE MILAN

  • Insulti omofobi sulla Libreria Babele di Milano
  • Babilonia, 2007-04-07 # Daniele Stefanoni


Ieri mattina il titolare Rolando Canzano arriva alla Libreria Babele di via San Nicolao a Milano per l’ora di apertura. Ciò che lo attende sono le vetrine imbrattate di scritte omofobe, i muri segnati dalla violenza e dal razzismo.


«Gay pedofili», «Froci al muro» e anche un più politico «Imma Battaglia t...» campeggiavano in bella evidenza e a dimensioni giganti sulle vetrine della famosa libreria gay milanese. «Un’offesa che ci ha procurato ansia e rabbia- ha commentato a Babilonia Rolando- anche tenendo conto che noi siamo una attività commerciale e non una associazione». La visibilità di Babele come polo della cultura gay italina è notevole, ma anche la sede di Arcigay Milano in via Bezzecca ha più volte subito offese ed imbrattamenti sui muri.


Atti fastidiosi, violenti culturalmente, ma che non fermano il movimento gay nel suo percorso di emancipazione. Ieri sera nel corso della serata dance Kitschme!» (ex Divina) di via Molino delle Armi, un minuto di silenzio ha richiamato la comunità gay alla drammaticità di questo contesto di omofobia verso i gay e le lesbiche del nostro Paese, che produce suicidi di adolescenti e autorizza estremisti di sorta ad insultare persone per bene.


Quanto ai riferimenti a Imma Battaglia, nota per il suo impegno politico e per la presidenza del network “Dee Gay Project”, il commento a caldo della diretta interessata è durissimo: «parole d'ordine che riprendono alla lettera le esternazioni di Monsignor Bagnasco - dice - e ne fanno proprio il clima d’intolleranza e lo scontro ideologico che scivolano sempre più verso una deriva violenta e fascista. Il suicidio del giovane adolescente di Torino, vessato dal bullismo dei propri compagni perché presunto omosessuale, è il risultato devastante dell'intolleranza omofobica cui i media fanno da cassa di risonanza».


La solidarietà di Babilonia arriva alla Libreria Babele e ad Imma Battaglia.